B r u d a h e a d s , oggi vi parliamo di “Acquacity”..
Il tanto atteso sequel di “Novembre” è in preparazione. Sarà una storia ancora una volta frizzate ed energica, ricca di pathos e citazioni nascoste e non.
Ma, questa volta, e come in tutti i sequel che si rispettino (e non siano, quindi, delle ciofeche!) abbiamo dato quello che viene comunemente chiamato “giro di chiave”, ovvero un indurimento, non eccessivo ma palese, della vena malinconico – drammatica.
Alt! Prendete queste parole con le pinze elettriche, però. “Acquacity” non sarà, di colpo, un racconto di Lars Von Trier, né tantomeno un andirivieni di scemate psicologicamente poco rilevani. No – no, tutt’altro.
Con “Acquacity” (o “Acquatown” che sia), portiamo il secondo personaggio di “Novembre” in vetta alle classifiche. Sì, avete capito bene: l’uomo – pesce Yak avrà, come di norma, un ruolo da protagonista qui, mentre Gaid sarà il suo ‘vice’.
Ciò che accade è essenzialmente il rovescio della medaglia, senza dimenticarci nulla, tantomeno dell’importanza del ruolo di Gaid nel primo volume e, in generale, nell’economia del mondo ideato con “Novembre”.
Ciò che non sapete, ma che potete tranquillamente intuire (per ovvie ragioni) è dove andremo a finire con questa seconda ‘tranche’ di storia. Cosa accadrà ai due protagonisti? Ci saranno personaggi nuovi? Ritorneranno alcuni dei vecchi?
Ni, la risposta. Ovvero, alcuni dei quesiti qui sopra si auto – rispondono positivamente, senza dubbio. Con “Acquacity” portiamo nuove gag e aria fresca nel mondo della Torino post-apocalittica.
Sì perché, anche se abbiamo anticipato alcuni cambiamenti di rotta, l’atmosfera che pervaderà l’intera storia sarà sempre e comunque pregna di quello humor scanzonato e pungente, potete stare tranquilli.
E allora, tra uomini superdotati, nuove figure femminili, pesci – mutanti e atmosfere Beatlesiane, vi attenderà un bel meltin-pot di invisibili colori e bianchi e neri fatui nel sequel più richiesto del 2014.
Preparate muta e boccaglio, si discende.
RCF